Isabella Biagini ha scelto Domenica Live, ancora una volta, per raccontare la sua storia e, soprattutto, le vicende più recenti, dall’incendio del suo appartamento romano, avvenuto il giorno prima dello sfratto, fino all’incidente. “Il giorno dell’incendio sono uscita con il cane, sono andata a fare la spesa. Non ho fatto in tempo ad aprire il frigorifero, mi sono messa subito al lavabo perché ho questo brutto vizio di accumulare qualche piatto, volevo lavare. Mi è venuto addosso un vortice di fumo nero, mi ha avvolta tutta, non capivo cosa fosse. Il cane abbaiava. Sono andata subito in camera da dove è partito il fumo e ho cercato”.
In quella camera, l’attrice teneva un fornelletto. È Barbara D’Urso a ricordarlo e a farlo vedere, rimandando in onda le immagini girate nell’appartamento e trasmesse in altre puntate.
“L'incendio non può essere partito da lì?”, chiede la D’Urso.
“No, non avrebbe fatto tutto quel fumo una stufetta piccola così- replica la Biagini - E, poi, proprio mentre entravo! Ho visto il fumo da fuori, dalla strada, faceva nero il palazzo. Non era possibile fosse nato da una stufetta”.
L’attrice lascia intendere che qualcuno potrebbe aver appiccato l’incendio per farla andare via.
“Detto così è molto pesante, ma la sostanza è quella”, conferma quando la D'Urso fa più domande sull’accusa, pesante, mossa dall’attrice.
Isabella Biagini è stata portata in ospedale.
“Poi non ricordo nulla, mi sono svegliata alla Caritas, non sapevano chi fossi, non avevo documenti, non avevo niente. Nessuno mi ha portata alla Caritas, ma hanno chiamato gli assistenti sociali. Io non ricordavo nulla, non avevo la borsa, ero sotto choc. Alla Caritas sono stata molto bene”.
Uscendo da lì per andare a prendere il cane, la Biagini è rimasta coinvolta in un incidente: è stata investita.
“Probabilmente non camminerò neanche più”, dice l’attrice, che poi ricostruisce l’incidente.
“Esco dalla Caritas e vado dalle amiche del bar. Ero ignara che fosse sabato, calendario e orologio non li conosco più da 17 anni. Prendo un taxi e vado a piazza Sant’Emerenziana, per andare a prendere qualche soldo in banca per andare in un alberghino e passare il 24 dicembre con il cane. Le porte non si aprivano. La banca era chiusa proprio perché era sabato. Sono andata via a piedi perché non avevo soldi per un altro taxi. Faccio qualche passo per attraversare la strada ma pochi, l’automobilista non correva, non ci siamo visti. C’era un alberello che ci divideva. Io ho sentito una botta ma piano. Lui mi diceva: signora si alzi, ma un dolore, è venuta l'ambulanza. Mi hanno messo placche e viti, ma il dolore non puoi immaginarlo”.
Isabella Biagini ora è in albergo con il suo cane, in attesa di poter entrare nella casa che le avrebbe promesso il fratellastro.
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