sabato 14 gennaio 2017
Atletica, l'appello di Vincenza Sicari, ex maratoneta: "Ditemi di cosa sto morendo"
«Datemi una diagnosi, ditemi di cosa sto morendo». È l'appello lanciato dall'ex maratoneta azzurra Vincenza Sicari, che da dicembre 2014 è costretta in un letto d'ospedale da una malattia non ancora diagnosticata. La 37enne ha chiesto di fare chiarezza tramite un video dall'Ospedale Sant'Andrea di Roma e per voce degli avvocati Luana Sciamanna e Giorgia La Leggia, che dal 28 dicembre ne costituiscono il collegio difensivo. «Lamentiamo sia l'assenza che la mancata ricerca di una diagnosi», ha spiegato l'avvocato Sciamanna. «Il suo calvario -ha aggiunto- si protrae da oltre tre anni, da quando Vincenza ha cominciato ad accusare stanchezza muscolare e febbre. Si sono susseguiti ricoveri in diverse strutture in tutta Italia, fino a questo ricovero al Sant'Andrea iniziato il 21 novembre. Vincenza ora è paraplegica, la fisioterapia finora è stata senza esito e non si evidenzia un quadro diagnostico certo». «La nostra assistita -ha proseguito il legale- nel 2014 ha scoperto un timoma, subendo poi la completa asportazione del timo. Un'operazione che non ha portato però allo sperato miglioramento del suo stato di salute. Al contrario, i sintomi si acutizzano, fino alla completa paralisi degli arti inferiori. Un periodo tribolato, durante il quale la Fidal è stata sempre al fianco di Vincenza». «Dalla cartella clinica emerge che dal 21 novembre al 21 dicembre Vincenza Sicari non è stata sottoposta ad alcun trattamento diagnostico o terapeutico presso il Sant'Andrea -ha sottolineato La Leggia-. Il nosocomio di Bari, in cui era precedentemente ricoverata, aveva richiesto una PET total body che è stata realizzata solo il 4 gennaio, quando nonostante la mancanza di una diagnosi è stata dichiarata dimissibile e le viene prescritto un trattamento riabilitativo e un ausilio psicologico. Viene anche richiesto il consenso per acquisire materiale genetico». «Non accusiamo nessuno -ha precisato-, chiediamo solo di fare chiarezza. Oggi andremo in Regione Lazio, a chiedere un trasferimento a Tor Vergata finalizzato a fare tutti gli esami e ottenere finalmente un quadro certo e complessivo della situazione. In cartella clinica non si trovano gli esiti di esami che però risultano fatti in altri ospedali». Sul caso della Sicari si è espresso anche il presidente della Fidal, Alfio Giomi: «Questa vicenda ci ha coinvolti sul piano affettivo. Oltre me e al segretario generale Fabio Pagliara le sono stati vicino anche tanti rappresentanti della Federazione e dirigenti di società. Abbiamo apprezzato l'atteggiamento professionale del collegio difensivo. Quello che ci auguriamo tutti è che venga dimostrata ancora una volta l'eccellenza della sanità italiana, e si giunga a una diagnosi».
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