Lucia Bosé è morta. L'attrice si è spenta lunedì 23 marzo a Madrid. Aveva compiuto 89 anni lo scorso gennaio. Lucia Bosé divenne una figura iconica del nostro paese, anche grazie alla vittoria al concorso di Miss Italia nel 1947, vincendo su Gina Lollobrigida e Gianna Maria Canale. Era la mamma del cantante Miguel Bosè.
Lucia Bosè ha lavorato con Luis Buñuel, Jean Coctaeu e Federico Fellini. Fu una delle prime "maggiorate" del cinema italiano, assieme a Sophia Loren e Gina Lollobrigida.
Lucia Bosé si sposò il 1 marzo 1955 con il torero Luis Miguel Dominguín, con il quale aveva messo al mondo tre figli: Miguel Bosé, Lucía Dominguín e Paola Dominguín. Aveva 10 nipoti.
L’attrice non era in buone condizioni di salute ed è morta a causa del coronavirus in un ospedale di Madrid dove era ricoverata. A dare l’annuncio è stato il figlio Miguel Bosè su Twitter: “Cari amici vi comunico che mia madre è appena venuta a mancare”, ha scritto. Lucia Bosé da anni viveva nella città di Segovia, mentre le sue figlie Paola e Lucía si trovano a Valencia. Il primogenito, Miguel, vive in Messico con due dei suoi quattro figli.
LA VITA E LA CARRIERA Lucia Bosè all’anagrafe Lucia Borloni, nata a Milano il 27 gennaio del 1931, era una commessa della famosa Pasticceria Galli quando fu notata dal regista Luchino Visconti. Le porte del cinema si aprirono dopo il 1947 grazie alla vittoria del concorso Miss Italia a Stresa. Da lì partì la sua carriera di attrice, recitando in film diretti da registi del calibro di Luis Buñuel, Jean Coctaeu e Federico Fellini. Nel 1955 sposò il torero Luis Miguel Dominguín da cui ebbe i suoi tre figli. Il matrimonio si concluse nel 1967 con la separazione a causa delle continue infedeltà del marito. Ha avuto modo di frequentare personalità di rilievo come Pablo Picasso, Luchino Visconti, padrino di battesimo di Miguel, ed Ernest Hemingway.
Partecipò comunque ad alcune pellicole che segnarono l’affermazione del neorealismo italiano, come Non c’è pace tra gli ulivi (1950) di Giuseppe De Santis, ma soprattutto Cronaca di un amore (1950) di Antonioni per il quale fu anche La signora senza camelie (1953). Tornò sugli schermi alla fine degli anni sessanta, per lo più in ruoli secondari in pellicole quali Sotto il segno dello scorpione dei Taviani; Metello di Mauro Bolognini, Fellini Satyricon, di Federico Fellini.
Tra le interpretazioni successive si ricordano: Cronaca di una morte annunciata (1987), di Francesco Rosi, L’avaro (1990) di Tonino Cervi nel cui film è stata doppiata da Angiolina Quinterno, Volevo i pantaloni (1990) di Maurizio Ponzi, I Viceré (2007) di Roberto Faenza.
Adriana Volpe ha abbandonato il reality all'improvviso, ma erano giorni che veniva aggiornata in confessionale sullo stato di salute di un suo parente. Aveva salutato i coinquilini tra le lacrime ringraziandoli dell'affetto di questi ultimi 70 giorni e raccomandando loro di essere forti, ma non aveva detto nulla di più. «Volevo ringraziare ognuno di voi perché in questo viaggio mi avete dato tantissimo. Ho fatto di tutto per rimanere qua e per credere al messaggio "Andrà tutto bene". Vi volevo salutare uno a uno. Devo veramente uscire perché il ruolo di mamma, di moglie… Ho delle cose da risolvere veramente importanti. Siate forti e dite una preghiera per me», aveva detto in giardino.
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